lunedì 29 febbraio 2016

MILANO: 20 OTTOBRE 1944

GORLA DOPO IL BOMBARDAMENTO
AGGIORNATO AL 1 MARZO 2016


DOPO I BOMBARDAMENTI DEL  43, MILANO NON AVEVA PIU' SUBITO MASSICCIE INCURSIONI AEREE
LA STRAGE DEI 200 SCOLARETTI NON EBBE MAI UNA SPIEGAZIONE: FORSE, AEREI AMERICANI DI RITORNO DA UNA IMPORTANTE  E CONTRASTATA MISSIONE, SGANCIARONO SUL RIONE MILANESE LE BOMBE DI CUI NON AVEVANO POTUTO LIBERARSI. NON VI FURONO CHE TRE SOPRAVVISSUTI.


FOTOGRAFIA UN ANNO DOPO IL BOMBARDAMENTO
STRUTTURE INTERNE DELLA SCUOLA DI GORLA
Il 20 ottobre 1944, a Milano,  fu una ben tragica giornata. Sotto un bombardamento portato da aerei americani morirono più di  seicento persone, più di un terzo del totale delle vittime fatte dai bombardamenti a tappeto che avevano sconvolto la città nell'estate dell'anno prima. Tra quei seicento morirono anche duecento bambini di una scuola elementare del rione Gorla. Tutto avvenne in pochi minuti, a partire dalle undici e quindici di un mattino sereno d'autunno. Furono sganciate bombe di medio calibro e spezzoni dirompenti, che andarono a colpire una vasta zona abitata del quartiere, situato a oriente di Milano, quasi in aperta campagna, in prossimità di nodi ferroviari e stradali di scarsa importanza strategica. Milano fu ferita al cuore. Non si era mai data una stage così impressionante. In seguito fu impossibile il come e il perchè di quella sanguinosa sciagurata operazione. Si seppe solo, con cortezza, che gli aerei passati sopra Milano la mattina del 20 ottobre erano americani. Non si seppe quanti erano, se si trattò di un bombardamento preordinato o della iniziativa personale di qualche pilota. Si arrivò a supporre che lo storno degli aerei con le ali stellate fosse reduce da una azione più importante e che qualcuno degli apparecchi passando su Milano, si fosse liberato delle residue cariche di esplosivo buttandole a caso. TRA il 10 giugno 1942, data dell'entrara in guerra, e l'8 settembre 1943, data dell'armistizio, Milano aveva subito tredici incursioni aeree che, secondo una statistica ufficiale, aveva causato 1507 morti. Nella luttuosa classifica nazionale la metropoli lombarda veniva dopo Napoli (76 incursioni, 3614 morti); Roma, che impreparata e incredula, nonostante gli avvertimenti dei comandi anglo-americani, aveva 2015 morti in soli due bombardamenti; e Palermo, colpita da 50 incursioni ( 1985 morti ) in gran parte connessi con la preparazione dello sbarco alleato in Sicilia del 10 luglio 1943. Dopo l'8 settembre, venuta meno la necessità della guerra '' psicologica '' con la quale gli alleati aveveno premuto sul governo di Badoglio, costituitosi dopo la caduta del fascismo, per indurlo ad accetare la resa, le città italiane, almeno le maggiori, avevano conosciuto lunghi periodi di tregua.
PIETRO BADOGLIO L'8 SETTEMBRE DEL 1943 FIRMERA' L'ARMISTIZIO

Milano aveva avuto tempo di mascherare, se non di sanare, le orrende ferite  inferte dai bombardamenti a tappeto operati dalla RAF, l'aviazione da guerra inglese, tra il 7 e il 16 agosto.
La città, colpita nel suo centro vitale, nei monumenti, nei palazzi insigni, nelle vie di comunicazione, si era ammirevolmente ripresa in pochi mesi nonostante il mare di macerie che la soffocavano in ogni angolo di strada. La popolazione si era presto assuefatta a non considerare più seriamente la possibilità di essere investita dagli uragani di fuoco che venivano dal cielo. 
CONTINUA....



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