giovedì 28 aprile 2016

EROE PER CASO??? LA VERITA' SULL'ASCESA AL POTERE DI NICOLAE CEAUSESCU

 
BULEVARDUL MUNCII
N° 45 SCORNICESTI
(di L.B.)



















Questo racconto narrato dal padre di Nicolae Ceausescu, Andreuta Ceausescu 
a ( L.B. ),
che in quel periodo abitava in Bulevardul Muncii N°45 Scornicesti,
dove possedeva un'azienda che produceva candele di cera.
Tutte le mattine passava di fronte alla casa di  Andreuta, dove, ormai anziano, amava sedere su una panchina posta a fianco della porta d'ingresso.
L.B. quando alla sera tornava verso casa, amava condividere un bicchierino di grappa, e in quei momenti Andreuta raccontava del figlio Nicolae.

 
Svogliato e poco incline allo studio, frequenta forse la seconda o terza elementare, per poi abbandonare gli studi.
 Definito dal padre un teppistello, è spesso dedito a piccoli furti e truffe.
 Andruta stufo delle angherie del figlio si decide a mandarlo nella città di Slatina per apprendere l'arte del calzolaio. Ceausescu aveva circa dodici anni, ma dopo un anno rinuncia e torna a fare quello che faceva prima, il teppistello di paese.
 Andreuta persona molto religiosa e corretta, cominciò a vergognarsi di aver generato un figlio che in paese era sulla bocca di tutti, e nessuno aveva parole buone per lui.
NICOLAE CEAUCESCU DA RAGAZZO IN UNA FOTO SEGNALETICA DEL 1936
 Una sera, dopo che il figlio ne aveva combinata una delle sue, Andruta scoppiò di rabbia, minacciando Ceausescu che, se ne avesse combinato qualche altro guaio, lo avrebbe ammazzato di botte, e che da quel giorno in poi, non sarebbe più uscito di casa, e le diede il compito di costruire una recinzione attorno alla casa.
Ceausescu senza pensarci sopra, quella stessa notte fuggì, era il 1930 o 31 per tornare dal padre solo nel 1965, era già primo segretario del partito dei Lavoratori Romeno.

La vita di Ceausescu a Bucarest

Raccontò successivamente al padre, che giunto a Bucarest, per sopravvivere si dedicava a piccoli furti e scippi, molto spesso veniva arrestato, per scontare a volte sei, a volte un anno di carcere.
Passava molto tempo alla stazione dove in inverno riusciva a scaldarsi ed a racimolare qualche soldo.
Quando non era alla stazione, frequentava bordelli e locali malfamati di Bucarest.
ELENA PETRESCU MOGLIE DEL DITTATORE SI SPOSANO IL 23 DICEMBRE DEL 1947
Ceaucesco conosce  Elena
nel 1939, mentre era fuori di prigione. 
Una mattina, probabile che fosse stato il 1938 - 1939, Ceaucescu si trovava alla stazione di Bucarest, aveva bisogno di racimolare qualche soldo, vide un giovane con una valigia che sembrava pesante, pensò che valigia pesante uguale ricco bottino, cominciò a seguirlo per poi alla prima distrazione portar via la valigia.
Quella valigia conteneva il suo futuro, di statista, ma lui non lo sapeva ancora. 

Andruta Ceausescu con la moglie e il figlio Nicolae, Andruta uomo di forte radicalizzazione contadina, amava la terra e  la grappa. Foto archivio Nazionale di Romania.



continua domani con la fuga di di CEUCESCU A BUCAREST


















domenica 3 aprile 2016

DARK MATTER

Millenium simulation


 Why de the tinienst galaxies have the most dark matter?
E verithing eles has a 5:1 dark matter-to normal matter ratio.
Bu get a samaller galaxy, and matters skyrockets!

giovedì 10 marzo 2016

SS UN ESERCITO TOSSICO-DIPENDENTE

NUOVI STUDI PROPENDONO
NELLA TEORIA CHE L'ESERCITO TEDESCO ERA SOTTO EFFETTO DI STUPEFACENTI.
PERSE LA GUERRA PERCHE' IN CRISI D'ASTINENZA
Drogati all'inverosimile, fino a renderli dipendenti da anfetamine che venivano sperimentate nei campi di concentramento sulla pelle degli Ebrei.
Droghe per rendere i soldati più cattivi e coraggiosi, fino a non rendersi conto che, '' durante la campagna di Russia, '' a loro stessi, si staccavano i piedi dal gelo, ma proseguivano nella marcia. 

da aggiornare.

martedì 8 marzo 2016

S'E' ALZATO DA TERRA



NON C'E' DUBBIO QUEL MATTO DI WRIGHT
S'è alzato da terra... 


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Il 17 dicembre 1903, il primo volo dell'uomo, un'avventura che avrebbe dato l'impronta al nostro secolo, non ebbe che cinque testimoni annoiati. ''Fate presto - dicevano gli occasionali collaboratori ai fratelli Wright - sbrigatevi con questa faccenda. Abbiamo freddo...

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DICIASSETTE dicembre 1903: la data fausta nella storia dell'aviazione.
In piedi su di una spiaggia degli Stati Uniti, nella Carolaina del Nord, vicino a Kttj Hayk, due uomini aspettano. Scrutando con inquietudine il cielo livido; guardando le onde dell'oceano plumbeo che vengono, l'una dopo l'altra, ad infrangersi sulla sabbia.
Wilbur Wright in volo, con un aeroplano, già più equilibrato utilizzato nel primo volo, del 1903. Tra l'altro adesso il pilota può stare seduto, in precedenza era costretto in assai scomoda posizione, sdraiato ventre a terra.
Uno di essi è alto, il viso rasato, magro e ossuto, scavato da due rughe profonde ai lati del naso. Ha labbra strette, occhi grigi semi nascosti sotto due sopracciglia. L'altro è meno alto, con capelli castani e baffi spessi, assottigliati alle due estremità. La sua fisionomia è più sorridente. Entrambi hanno lo stesso mento stretto, segnato dalle stesse fossette. Vestono con abiti modesti fatti in serie, collo di ricambio alla camicia, cravatta di serie, pantaloni logori con toppe alle ginocchia, per non dimenticare i due uomini bisogna guardarli a lungo, due ai quali non daremmo 5 centesimi , ma sono i primi che hanno riconosciuto il loro volo, senza discussione; Ader è stato messo in discussione, ma loro no! Le prove che esistono, le relazioni dei testimoni, le negative fotografiche, prese al momento del volo, sì , c'è tutto, ma soprattutto questi due americani hanno potuto ripetere 10, 20, 100 volte il loro esperimento, sempre uguale. Il volo di Ader una sola volta sette anni prima. Ma la grande data storica per la storia del volo rimarrà il 17 dicembre 1903.
 I due, la su quella spiaggia il 17 dicembre sono fratelli: Wilbur e Orville Wright, artigiani, semplici fabbricanti di biciclette a Dauton.
Mani in tasca e guardano... Il cielo è basta, il freddo pungente non era altro che semplice inconveniente.
Pesanti nuvole si trascinavano, gabbiani in lontananza, gridano rauchi, un freddo vento di tramontana fa stringer le spalle di pochissimi presenti.
Il francese Henry Farman, qui ritratto con un compagno in atto di spiccare il volo, fu uno dei pionieri dell'aereo nautica. In seguito si dette alla costruzione di aerei.
Non molti per l'evento che cambierà la storia dell'intera umanità, cinque in tutto, non di più.
Sono quelli che rispondendo ai fratelli, sono venuti. Il paese è poco abitato, poco distante sulla spiaggia si eleva un edificio, la stazione di salvataggio; tre dei suoi impiegati figurano fra i cinque spettatori. Il resto della popolazione non si è degnato di scomodarsi.

Un fotografo improvvisato

Fra questi cinque curiosi uno, impiegato della stazione di salvataggio, avrà il compito di manovrare  l'apparecchio fotografico, che immortalerà la storia. L'apparecchio è fermo sul tre piedi, l'obbiettivo volto verso la giusta direzione. Orville ha spigato all'uomo:- Guardate attentamente. Quando la macchina arriverà laggiù, al termine della rotaia di legno, e lascerà il suolo, allora, ma allora soltanto, premete la pompetta di gomma. Capito?:-
Il francese Delagrange a bordo del suo '' Voisin '' nel luglio del 1908. Pochi spettatori assistono al volo. 
Orville Wright
Le porte dell'hangar dalle tavole disgiunte, dove i fratelli hanno lavorato segretamente per diversi anni si sono aperte. L'aereo appare. Grandi ali bianche in contrasto con il cielo grigio, 12,35 metri, unite tra loro da diciotto pali verticali, non ha ruote per avanzare deve scivolare su di un telaio appoggiato su dei binari di legno appoggiati al suolo. La resistenza sarà grande ma la potenza motopropulsore riuscirà a vincerla.
I fratelli dispongono di un motore a scoppio, la meraviglia che permetterà all'uomo di spezzare le sue catene, che muove anche le prime automobili. Uno dei grandi meriti dei fratelli sarà quello di alleggerirlo a tal punto da farne il primo motore d'aviazione. Il gruppo motopropulsore del 17 dicembre è composto da quarto cilindri in fila, sviluppa una forza di 12 cavalli per un peso di 110 chili. Un tale risultato per quei tempi, per i motori a benzina, segna un magnifico progresso. Sarà lui il grande vincitore del giorno.
Le porte dell'hangar aperte; l'apparecchio è stato tirato fuori.
*****
Wilbur Wright

Tutto pronto, seguendo la legge comune spalle rialzate, cappelli calcati sulla testa, chiappe strette, mani in tasca, i cinque spettatori guardano con scetticismo questa grande impalcatura di tela e legno così stranamente legata (da corde di pianoforte) come dicono i due fratelli, e portate nella parte posteriore, dove vanno a comandare  un rettangolo verticale, che può muoversi da destra verso sinistra sulle sue cerniere (il timone di direzione) e avanti, un trapezio o più esattamente due trapezi mobili su di un asse orizzontale (lo stabilizzatore).
I cinque spettatori che il destino ha scelto tra oltre un miliardo di uomini, per costituire la giuria del processo più formidabile che l'uomo abbia mai intentato alla natura, si mostrano assai poco degni  di un simile onore.
Non capiscono, fa freddo e hanno premura di andare via.
Finalmente il motore è messo in moto, il fratello più piccolo quello con i baffi, è salito a bordo, e per adoperare una frase più adatta alla circostanza, si è coricato ventre a terra sul piano inferiore, posizione prevista per il pilotaggio della macchina.
Lo scoppiettio del quattro cilindri fà armare di pazienza i cinque spettatori, o membri della giuria.
Le due eliche cominciano a girare, sono due eliche a propulsione e girano in senso inverso l'una dall'altra.
*****
Orville lascia riscaldare per alcuni momenti il motore, poi ''liberate il filo che trattiene la macchina alla strada''.
Questa frase che si trova nei rapporti dei fratelli Wright, merita che ci soffermiamo perchè ha qualche cosa di commovente, di poetico di candido, di magnificamente emozionante. Ci fu un tempo nel quale, per non partire, i primi piloti si legavano alla terra con un filo, per prendere il volo, mollavano il filo.
In verità è tutto un mondo antichissimo, un mondo perduto che rinasce in questa frase disseccata come un fiore prezioso fra le pagine di un libro. - Liberate il filo che trattiene la macchina alla strada...-
Dunque il miracolo stà per compiersi, il mercoledì del 17 dicembre del 1903.
17 dicembre 1903
La macchina è in marcia...avanza; i pattini scivolano sulla rotaia di legno; ma poichè l'apparecchio da un equilibrio instabile su quell'unica rotaia e minaccia ad ogni istante di capovolgersi, Wilbur corre a fianco dell'apparecchio mantenendolo diritto per la punta dell'ala destra, rettificando la posizione.
Così vengono ottemperati 14 metri e la macchina essendo riuscita, grazie alla sua velocità, ad alleggerirsi contro il vento, si solleva, lascia il binario e continua avanti diritto. L'impiegato della stazione di salvataggio, incaricato di prendere la fotografia, conserva il suo sangue freddo e preme la pera di gomma. Il negativo è fatto.
Vi si vede e vi si vedrà sempre, per l'eternità, l'aereoplano in aria, a 60 centimetri da terra, Orville ai comandi, sdraiato sul piano inferiore, e a destra, Wilbur, col suo mento volitivo, il profilo puntuto, mentre corre nell'istante in cui ha mollato l'ala  della macchina.
Milton Wright, padre di Wilbur e Orville.
Susan Catharine Wright, la mamma
Orville, ancora inesperto, si sforza di mantenere l'aereoplano in linea di volo agendo sullo stabilizzatore, cosa che ha un effetto da montagna russa, molto disordinato, andando ad rasentare
fino a più di tre metri da terra.

Una prova definitiva
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 Dopo aver percorso 40 metri, l'aereo ritocca terra con forza, ma seneza rompersi.
Quaranta metri di percorso a tre metri di altezza! ove sono i voli di Clemente Ander del 9 ottobre 1890 ad Armainvilles, e del 14 ottobre 1897 a Santory?
Questa volta il problema è ben risolto; nessuno ptrà più negarlo.







la storia del volo
da aggiornare

IL VOTO ALLE DONNE

Il VOTO ALLA DONNE
GIOVANNI GIOLITTI
Si discuteva la legge per il suffragio universale, e il deputato Mirabelli aveva presentato un emendamento per estendere il voto alle donne. Giolitti si alzò, e brusco e accigliato, fece intendere che egli era contrario a quello che chiamava '' un salto nel buio ''. Avvenne la votazione per appello nominale, e la Camera, ligia a Giolitti, non voleva nè opporsi a un emendamento che sarebbe giusto e conveniente, nè far dispiacere al capo del Governo. Perciò avvenne che quasi tutti i deputati della maggioranza se ne andarono senza votare, e l'emendamento fu così approvato con soli quaranta voti. Proclamando l'esito della valutazione, l'on.Castelli si avvicinò a Giolitti e gli disse:-Eccellenza, ella ha voluto lasciare a ben pochi uomini la riconoscenza di tutte le donne italiane!-
E Giolitti sorridendo:- l'ho fatto apposta per indebolirvi.-

lunedì 7 marzo 2016

ANEDDOTI

La testa di Maria Antonietta
Maria Antonietta
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Maria Antonietta è stata condannata a morte. 
Scortata dalla guardia si avvia alla sua triste prigionia per non uscirne più, se non per andare al patibolo.
 Camminando con tanta fretta, che dimentica di curvarsi alla porticina di uscita e urta duramente con la fronte contro l'architrave.
Gli accompagnatori le si accostano, chiedendole se si era fatta male.
- No, no - rispose tranquilla - più niente ormai più farmi male.
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La canzone di Elisabetta 
Quando la famiglia reale fu prigioniera al Tempio, un giorno la principessa Elisabetta si mise a cantare.Maria Antonietta la rimproverò:
- vi pare che sia il caso di cantare nella circostanza in cui siamo?
E la principessa Elisabetta:
- Tutto dipende dall'aria sul quale si canta la canzone!

sabato 5 marzo 2016

12 AGOSTO 1923 l'Austriaco Adolfo Hitler

LA REPUBBLICA TEDESCA IN PERICOLO
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- Giornali sospesi - Banche chiuse - Scioperi a catena -
20 morti e 350 feriti solo ad Aquisgrana.
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Berlino, 12 agosto 1923. Da alcuni mesi a questa parte la situazione interna della Germania si va aggravando in maniera allarmante.
Benito Mussolini, fondatore del partito fascista. Nel novembre del 1926 scampa ad un attentato
 La repubblica è minata da più parti: dei nemici interni, i fascisti tedeschi, i quali se solo avessero più armi e più mezzi, sarebbero già al potere; e dai nemici o pseudo amici esterni, che nulla fanno che possa accadere il peggio e per appoggiare l'azione dei governanti democratici tedeschi. Accanto ai soliti idealisti ingrossano le sempre più numerose schiere fasciste coloro che combattono per la loro carriera, per i loro privilegi, per la loro uniforme; e tutti cercano gli strumenti d'azione criminosi tra i giovani traviati dalla guerra. E purtroppo il governo centrale poco ho nulla ha fatto e va facendo per stroncare il piccolo fascista fin dai suoi inizi; tutto teso com'è a guardarsi dai pericoli della sinistra. Covo della reazione è sempre la Baviera, dove gli aderenti al partito nazionalsocialista, guidato dall'austriaco Adolfo Hitler, sono già in numero imponente.
E intanto il marco agonizza, i  prezzi dei generi di prima necessità aumentano d'ora in ora con un crescendo impressionante, la miseria si fa più acuta.
S'affaccia ormai, il terribile, anche lo spettro della fame.
In una simile situazione è logico che lo stato d'animo della popolazione sfoci molto spesso in una reazione violenta ed incontrollata. In questi ultimi giorni è stato motivo di agitazione un po' dovunque scioperi degli operai degli stabilimenti di carte-valori, che ha causato una grave mancanza di danaro.
VISITA DI CARLO MAGNO AD AQUISGRANA
VEDUTA DI AQUISGRANA (NEL 1647 )
Numerose fabbriche imprese commerciali non sono state in grado di pagare  i dipendenti con denaro corrente; talvolta si ricorre a una specie di buoni sconto altri casi non si è provveduto a far nulla; di qui nuove ondate di scioperi, di movimenti di piazza, assai gravi specialmente ad Aquisgrana ed a Berlino. Nella prima città la polizia ha caricato la folla scesa in piazza a dimostrare; s'è svolta una vera e propria battaglia, violenta e senza esclusioni di colpi. Numerosi agenti sono stati feriti e la popolazione civile ha, come al solito i danni maggiori. I feriti annunciati ufficialmente sono 350; ma si sa per certo che di essi più d'una ventina sono morti poche ore dopo il ricovero in ospedale. E per molti altri i medici si riservano la prognosi.
Tutta la Germania è una grande fornace ardente; per salvarsi, essa ha bisogno di un completo mutamento dei suoi organi statali.






AGGIORNATO AL 6 / 03 / MARZO
 

DAL 988 DC AL 1066 DC

DONNA AVVISATA MEZZA SALVATA

I capelli
*** 
Gli uomini prefericono le bionde. Ma sposano le brune 
Acconciature fine 800 primi 900
 Punto primo: non lasciate agli uomini il monopolio della capigliatura ben fatta. Se i nostri bulli portano le chiome arricchite con il ferro sulle orecchie e i damerini fanno ricadere il ciuffo sulla fronte, anche voi potete avere cura della vostra capigliatura. Un pochino d'arte, uno specchio, non ci vuole altro a sedurre. Gli uomini preferiscono le bionde? Siate bionda.
Ecco come. Fate bollire l'acqua; infondeteci dentro fiori secchi di camomilla e ne fate un infuso, dentro cui lavate, a più riprese, i capelli, che a un certo punto prenderanno un bel colore biondo dorato. Sarete più seducente. E adesso alcuni consigli tratti da un frammento di una lettera che il nobile giapponese Abutsumi mandò a sua figlia, dama di corte.
Acconciatura rinascimentale. Beatrice d'Estei
Acconciatura rinascimentale
- L'educazione della donna non ha bisognio di andare al di là della pittura, scrittura , musica, adulazione (i complimenti fioriti che là), la storia, i romanzi e le poesie. Una donna deve tentar di incantare con l'eleganza dello spirito e non solo con la bellezza. Sforzatevi di sembrare più matura che non siate, senza dare a vedere che siete precoce. E pensate che è poco importante avere molte amiche; qualcuna e ben scelta, basta. Nello scambio di regali non siate nè troppo ardente nè troppo fredda, nè troppo insistente, nè troppo riservata. Ricordate che sarete giudicata dalle vostre amiche. La vita alla corte, sè è ricca di soddisfazioni, comporta anche la sua parte di fatica. Esige spesso un coraggio morale non comune. Potete amare o no i fiori primaverili o gli aceri autunnali, ma non dimenticatevi di considerare anche le piante morse dai gelidi inverni. Nulla ci parla con maggior eloquenza di questo mondo, della nostra vita. La nostra vita è un sogno fuggente-.






venerdì 4 marzo 2016

ANEDDOTI- SAVONAROLA

 
Fra Girolamo non perdona
GIROLAMO SAVONAROLA (FRA BARTOLOMEO,1498) MUSEO DI SAN MARCO
 
 
 
Quando Lorenzo dè Medici fu sul letto di morte, si ricordò di frà Girolamo Savonarola
 e della sua rituale morale e non volle altro confessore che lui. Entrato nella stanza di Lorenzo, questi gli disse:- Padre, vorrei confessarmi, ma vi sono tre peccati che mi tirano indietro e mi pongono in disperazione. E  sono: il sacco di Volterra, il mal tolto al Monte dei Fanciulli, e il caso dei Pazzi nel quale molti innocenti perirono.
Il frate lo confortò, dicendogli che  gli avrebbe dato l'assoluzione anche di questi terribili peccati, purchè Lorenzo gli promettese di fare tre cose.
-La prima è la fede in Dio.
-Questa c'è, grande-rispose Lorenzo..
-La seconda è che restituite oggi ogni cosa maltolta.
Lorenzo stette un pò li e disse: anche questo prometto che sia fatto.
- La terza,- riprese il frate -è di restiure la libertà a Firenze.
LORENZO DE MEDICI
PIERO DE MEDICI PADRE DI LORENZO

giovedì 3 marzo 2016

754 dopo Cristo

Pipino figlio di Carlomagno divenne realmente Re dei Franchi

CARLOMAGNO CON IL FIGLIO PIPINO
Parigi 754 d.c


Il Papa Stefano II, venuto in Francia, ha unto il re del Sacro olio insieme con i figlio  Carlo e Carlomanno. 

Il Papa Stefano II ha incoronato Pipino: l'ha unto del sacro olio, così come i  suoi due figli, Carlo e Carlomanno, e ha lanciato scomuniche contro chiunque  eleggesse in seguito un re d'altra famiglia. Il Papa è venuto in Francia  espressamente per procedere a questa consacrazione e per dare così una sanzione ufficiale alla proclamazione dell'assemblea, riunita da Pipino a Soissons nel 772, che lo designerà re al posto di Childerico III, pallido discendente di Meroveo. Pipino aveva già avuto l'appoggio del Papa Zaccaria predecessore di StefanoII, e, tre anni prima era già stato incoronato da Bonifacio, Arcivescovo di Magonza.

I dintorni di Ravenna apparterrano a San Pietro 

La città di Ravenna, le terre e i villaggi vicini sono stati concessi al Papa da Pipino, re dei Franchi. Questi territori costituiranno per lungo tempo l'Esarcato di Ravemma, proprietà dell'Impero d'Oriente e sede del rappresentante di Costantinopoli, ma nel 751, Ravennna era stata occupata dai Longobardi. Mettendo mano a un'impero che suo padre  Carlo Martello si era rifiutato di prendere, Pipino si intromise nel conflitto tra i Longobardi ed il Papa, in favore di  quest'ultimo.
Staua di
Carlo Martello
Galleria delle statue Versille
 Ravenna
palazzo di
Teodorico

 

ANEDOTTI E VERITA'

NAPOLEONE  BUONAPARTE



Il figlio di Napoleone


DUCA DI REICHSTADT DIPINTO DI LEOPOLD BUCHER 1832
 Un giorno, una persona della Corte di Vienna molto affezionata al duca di Reichstadt, non vedendo il principe nel salotto, si mise a cercarlo. Lo trovò in una stanza, che stava guardando un piccolo ritratto di Napoleone, assorto in una grave meditazione. Il cortigiano gli parlò allora della gloria di suo padre, di cui egli un giorno sarebbe stato il degno successore. E la storia avrebbe parlato molto di loro due. Il duca con accento tristissimo rispose.
-Oh, di me la storia dirà appena:''Napoleone fu un grande uomo; egli ebbe un figlio che nacque il 20 marzo 1811 e morì...






mercoledì 2 marzo 2016

GIOCHI DEL #ELORNESO










CHI E' L'ALTRO


Vi presentiamo qui sopra quattro scenette nelle quali figurano:
 la Dea Teti;
il Gran Khan Kublai;
un soldato che in gennaio ha ricevuto la paga solo per 30 giorni;
Santippe.
Sapete riconoscere i  personaggi accanto ad ognuno di loro?

AD OGNI BATTAGLIA IL SUO PROTAGONISTA

Vi elenchiamo qui di seguito una serie di dodici  battaglie celebri e di dodici personaggi famosi.
Sapreste abbinare gli uni alle altre convenientemente?

AQUAE SEXTIA   - GARIBALDI  
BEZZECA  - OTTAVIANO             
RAVENNA - GALLIANO            
MACALE' - TOGO             
PORTO ARTHUR - VITT.EMANUELE II
CHERONEA - BARATIERI         
ANZIO - MAC MAHON                
PORTA PIA - CAIO MARIO          
SALAMINA - RAFFAELE CADORNA        
MAGENTA - TEMISTOCLE          
ADUA - FILIPPO IL MACEDONE                  
SAN MARTINO - GASTONE DI FOIX    

martedì 1 marzo 2016

ALFREDO KRUPP L'UOMO CANNONE

ALFREDO KRUPP
ESSEN, LA PICCOLA CASA CULLA DELLA FAMIGLIA
aggiornato al 4 marzo 2016

E' la storia del fondatore della piu' celebre acciaieria del mondo, quell'Alfredo Krupp che, cominciando dalla piccola fonderia paterna di Essen, creò la base della potenza militare germanica in più di centocinquanta anni di storia.

L'8 OTTOBRE 1826 moriva Federico Krupp, marito di Barbara e padre di Alfredo; moriva ancora giovave, a trentanove anni, completamente rovinato. Era stato un tipo assai strano. Provvisto di una prima fabbrica, avuta in gestione dalla nonna, vi aveva fatto subito dei cattivi affari; e l'anziana signora, visto a tempo l'abisso, aveva rotto il contratto, e si era ripresa la sua officina che più tardi doveva rivendere con buoni profitti. Federico, trascurando questo primo segno del destino, fondò nel 1811, una fonderia a Essen, una contrada della Westfalia allora completamente sconosciuta. Voleva fare concorrenza alle acciaierie Inglesi, e l'ora sembrava favorevole; perchè il grande imperatore aveva chiuso l'intero continente all'Inghilterra. Federico, al riparo dietro questo catenaccio aveva d'altronde, un atout eccezionale: in quei tempi il segreto industriale era alla mercè del primo predatore: ed egli si era appropriato dei segreti dell'inventore inglese Benjamin Huntsman. Ma sfortunatamente per lui, a datare dal 1814 i ponti tedeschi e olandesi si aprirono all'Inghilterra: e l'acciaio inglese entrò in franchigia. Per i fonditori tedeschi fu un dramma.
UN OBICE KRUPP
Federico Krupp prese dei soci stranieri, venuti non si sa da dove,  che pretendevano di saper produrre il miglior acciaio del mondo: ed invece non sapevano nulla del mestiere. Questi buffoni si facevano mantenere da lui, e gli giocarono mille tiri ai quali, si dice, accortosi di tutto, egli finì col metterli alla porta. Federico fabbricava allora delle biette per coniare monete, e poichè erano eccellenti, immaginò di poterne fare per tutta l'Europa e  costruì di conseguenza delle officine, facendo dei debiti che alla fine lo soverchiarono. Il giovane cercò allora d'imitare la firma di suo padre, e per poco non finì in prigione. Quando morì, Barbara sua moglie ereditò una fonderia senza clienti, assalita dai debiti, senza un soldo e per giunta con alle sottane quattro figli, dei quali il primo genito, Alfredo, aveva appena quattordici anni. Qui ha inizio la grande ascesa e la grande storia della famiglia Krupp.

 *

Barbara era una donna in gamba.
Bazzicando, con alcuni soci di suo marito, si era iniziata agli affari; prese la direzione dell'azienda, mentre il giovane Alfredo, lavoratore e coraggioso, decideva di lasciare gli studi per aiutarla. Più tardi doveva dire:''l'aula dove ho fatto i miei studi  è stato il mio forno di fusione, e la mia cattedra è stata l'incudine''.
Cosa curiosa: quest'uomo, che più tardi sarà il padrone della ferriera più potente della Germania, e il cui nome sarà  conosciuto nel mondo intero, lavorerà gratuitamente nella fonderia di Essan, in qualità di uomo d'affari di sua madre, per ben ventidue anni. Per tutto quel tempo fu mantenuto da lei e, senza salario, senza divertimenti, senza vacanze, si accanì, con un perfetto disinteresse, più che a ingrandire l'officina, a produrre un acciaio di altissima qualità. Le difficoltà erano immense. Per esempio, d'estate mancava spesso l'acqua, e allora bisognava trascinare penosamente i pezzi, per temperarli, fino alla fucina di Gutehoffnung che un tempo era stata di suo padre, e che era passata in altre mani.



continua...

lunedì 29 febbraio 2016

MILANO: 20 OTTOBRE 1944

GORLA DOPO IL BOMBARDAMENTO
AGGIORNATO AL 1 MARZO 2016


DOPO I BOMBARDAMENTI DEL  43, MILANO NON AVEVA PIU' SUBITO MASSICCIE INCURSIONI AEREE
LA STRAGE DEI 200 SCOLARETTI NON EBBE MAI UNA SPIEGAZIONE: FORSE, AEREI AMERICANI DI RITORNO DA UNA IMPORTANTE  E CONTRASTATA MISSIONE, SGANCIARONO SUL RIONE MILANESE LE BOMBE DI CUI NON AVEVANO POTUTO LIBERARSI. NON VI FURONO CHE TRE SOPRAVVISSUTI.


FOTOGRAFIA UN ANNO DOPO IL BOMBARDAMENTO
STRUTTURE INTERNE DELLA SCUOLA DI GORLA
Il 20 ottobre 1944, a Milano,  fu una ben tragica giornata. Sotto un bombardamento portato da aerei americani morirono più di  seicento persone, più di un terzo del totale delle vittime fatte dai bombardamenti a tappeto che avevano sconvolto la città nell'estate dell'anno prima. Tra quei seicento morirono anche duecento bambini di una scuola elementare del rione Gorla. Tutto avvenne in pochi minuti, a partire dalle undici e quindici di un mattino sereno d'autunno. Furono sganciate bombe di medio calibro e spezzoni dirompenti, che andarono a colpire una vasta zona abitata del quartiere, situato a oriente di Milano, quasi in aperta campagna, in prossimità di nodi ferroviari e stradali di scarsa importanza strategica. Milano fu ferita al cuore. Non si era mai data una stage così impressionante. In seguito fu impossibile il come e il perchè di quella sanguinosa sciagurata operazione. Si seppe solo, con cortezza, che gli aerei passati sopra Milano la mattina del 20 ottobre erano americani. Non si seppe quanti erano, se si trattò di un bombardamento preordinato o della iniziativa personale di qualche pilota. Si arrivò a supporre che lo storno degli aerei con le ali stellate fosse reduce da una azione più importante e che qualcuno degli apparecchi passando su Milano, si fosse liberato delle residue cariche di esplosivo buttandole a caso. TRA il 10 giugno 1942, data dell'entrara in guerra, e l'8 settembre 1943, data dell'armistizio, Milano aveva subito tredici incursioni aeree che, secondo una statistica ufficiale, aveva causato 1507 morti. Nella luttuosa classifica nazionale la metropoli lombarda veniva dopo Napoli (76 incursioni, 3614 morti); Roma, che impreparata e incredula, nonostante gli avvertimenti dei comandi anglo-americani, aveva 2015 morti in soli due bombardamenti; e Palermo, colpita da 50 incursioni ( 1985 morti ) in gran parte connessi con la preparazione dello sbarco alleato in Sicilia del 10 luglio 1943. Dopo l'8 settembre, venuta meno la necessità della guerra '' psicologica '' con la quale gli alleati aveveno premuto sul governo di Badoglio, costituitosi dopo la caduta del fascismo, per indurlo ad accetare la resa, le città italiane, almeno le maggiori, avevano conosciuto lunghi periodi di tregua.
PIETRO BADOGLIO L'8 SETTEMBRE DEL 1943 FIRMERA' L'ARMISTIZIO

Milano aveva avuto tempo di mascherare, se non di sanare, le orrende ferite  inferte dai bombardamenti a tappeto operati dalla RAF, l'aviazione da guerra inglese, tra il 7 e il 16 agosto.
La città, colpita nel suo centro vitale, nei monumenti, nei palazzi insigni, nelle vie di comunicazione, si era ammirevolmente ripresa in pochi mesi nonostante il mare di macerie che la soffocavano in ogni angolo di strada. La popolazione si era presto assuefatta a non considerare più seriamente la possibilità di essere investita dagli uragani di fuoco che venivano dal cielo. 
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