sabato 16 gennaio 2016

L'OMICIDIO POLITICO NEL RINASCIMENTO

Dipinto di F. Hayez 1867, raffigura la decapitazione del Doge Marin Faliero, decretata dal consiglio dei Dieci
 L'OMICIDIO POLITICO

Il sole faceva splendere le dorate cupole di San Marco, era l'anno 1419. A Venezia, il consiglio dei dieci era riunito per esaminare una questione che per troppi anni si era trascinata, ed era diventata per gli equilibri della Serenissima, una questione di vitale interesse: il Re Sigismondo d'Ungheria. Il sovrano era diventato un " nemico" da quando costretto ad abbandonare ogni speranza di Signoria sulla Dalmazia, acquistata da Venezia dieci anni prima per 100000 ducati. Ma oltre che in Dalmazia, Sigismondo tramava per contrastare i veneziani in Istria e in Friuli, ponendo in forse gli scambi con il Medio Oriente e la "Romania". Ecco che per Venezia l'uccisione di Sigismondo " non è solo cosa buona ma necessaria " per l'interesse e per la salute della Serenissima. Quel 24 maggio i Dieci esaminarono la proposta di Micheletto Mudacio, offertosi per assassinare il Sovrano. Non era la prima volta, c'era stato un tentativo nel 1415, non riuscito.

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