Dipinto di F. Hayez 1867, raffigura la decapitazione del Doge Marin Faliero, decretata dal consiglio dei Dieci |
L'OMICIDIO POLITICO
Il sole faceva splendere le dorate cupole di San Marco, era l'anno 1419. A Venezia, il consiglio dei dieci era riunito per esaminare una questione che per troppi anni si era trascinata, ed era diventata per gli equilibri della Serenissima, una questione di vitale interesse: il Re Sigismondo d'Ungheria. Il sovrano era diventato un " nemico" da quando costretto ad abbandonare ogni speranza di Signoria sulla Dalmazia, acquistata da Venezia dieci anni prima per 100000 ducati. Ma oltre che in Dalmazia, Sigismondo tramava per contrastare i veneziani in Istria e in Friuli, ponendo in forse gli scambi con il Medio Oriente e la "Romania". Ecco che per Venezia l'uccisione di Sigismondo " non è solo cosa buona ma necessaria " per l'interesse e per la salute della Serenissima. Quel 24 maggio i Dieci esaminarono la proposta di Micheletto Mudacio, offertosi per assassinare il Sovrano. Non era la prima volta, c'era stato un tentativo nel 1415, non riuscito.
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