mercoledì 27 gennaio 2016

( IL GIORNO DELLA MEMORIA ) HITLER per caso, non era un EBREO?

 UNA SCONCERTANTE IPOTESI CHE SAREBBE SUFFRAGATA DALLA GENEALOGIA 
DEL DITTATORE



Suo nonno che era al servizio di una facoltosa famiglia, avrebbe commesso un fallo con il figlio dei padroni. Ma gli etnologi vedono anche nel tipo antropologico del fondatore del nazismo, così lontana dall'ideale modello germanico, le caratteristiche dello slavo. Il destino avrebbe dunque giocato un tiro così beffardo al teorico della razza eletta e del "popolo signore "?

Non era alto, aveva i capelli neri e un paio di baffetti color del carbone che ne rendevano estremamente facile l'imitazione all'ebreo Charlie Chaplin. Fu, sotto ogni profilo, il più fantastico teorico della superiorità degli umani dai capelli biondi e dagli occhi azzurri su ogni altro tipo antropologico.
Ma lui, Adolfo Hitler, era il più lontano possibile da quel modello ideale; era un austriaco, figlio cioè di una terra trascorsa da molte invasioni, comprese quelle di popoli meridionali, ma se tutto questo non bastasse, il suo albero genealogico affonda le radici in una terra di incerte composizioni.
Nel suo sangue forse scorre una componente ebraica tutt'altro che lontana e tutt'altro che trascurabile per un uomo che chiedeva ad ognuno della SS di accertare la razza dei propri antenati risalendo fino alla quinta generazione. Questa sbalorditiva rivelazione è venuta in luce non tanto per la ricerca di un etnologo ma attraverso una normale, accurata inchiesta giornalistica condotta negli archivi della parrocchia sugli ascendenti del dittatore. Questa inchiesta ha portato ad una prima sorprendente scoperta: il padre di colui che sarebbe definito il "Furer"non si sarebbe chiamato Hitler ma Alois Schicklgruver, un cognome che sarebbe stato di pesante remora all'avvenire politico del figlio se le cose non fossero poi andate diversamente. Un "heil Schiklgruver!" Al posto del trisillabbico "Heil Hitler!" Avrebbe rischiato di trasformare il saluto obbligatorio dei nazisti in una specie di buffo e interminabile scigninguagnolo. Alois Schicklgruver nasce dunque nel 1837, undici anni prima che Carlo Marx firmi quel manifesto dei comunisti di cui avrebbe dovuto occuparsi animosamente suo figlio. Nasce in un piccolo centro dell'Austria, in un clima ancora feudale in cui si conserva un religioso rispetto per le gerarchie sociali e dove, senza possibilità di equivoci democratici, un signore e una signora è un servo o una serva. E Alois Schicklgruver è, ahimè, il figlio di una serva. E' un figlio tardivo, nato da una donna di quarantasei anni Maria Schicklgruver, al quale il destino ha giocato un brutto scherzo perchè oltre a farle dono di un bambino non sollecitato in un età non più primaverile, non le consente neppure di andare orgogliosa di questa maternità perchè il padre del neonato non ha un nome. O, meglio, il suo nome è gelosamente protetto dalla paura dello scandalo perchè -terzo e ancor più pesante colpo basso della sorte - la matura fantesca è stata per così dire, sorpresa nella sua debolezza da un ragazzo diciannovenne, figlio appunto dei signori Frankenberg, la famiglia ebrea presso la quale Maria prestava la sua modesta opera. Di qui si dedurrebbe, con naturale evidenza, che Adolfo Hitler avrebbe avuto le sue ancestrali gocce di sangue ebreo. Fu questa la romanzesca origine del padre del terribile Adolfo? Tutto quello che si sa di certo e che più tardi Maria Schicklgruver si sposò con il signor J. G. Hiedler che riconobbe e legittimò il figlio, ma lo fece soltanto trent'anni dopo la morte di Maria, circostanze che inducono positivamente a pensare che egli non ne fosse il padre. Un'altra suggestiva tesi è quella secondo cui Alois sarebbe stato il figlio del fratello minore di Jhan George Hiedler. Questo fratello minore che aveva contratto matrimonio una decina di anni prima della nascita di Alois si chiamava Giovanni Nepomuceno Huttler, cioè rispettava una grafia dei propri cognomi diversa da quella del fratello ma non impossibile in quel tempo in cui i documenti anagrafici erano affidati, più che a delle carte, ad un' arbitraria traduzione orale. Giovanni Nepomuceno sarebbe riuscito dunque a convicere il fratello ad adottare Alois quando questi aveva ormai quarant'anni e sarebbe stato comunque solo allora, nel 1877, che costui avrebbe ricevuto quel cognome di Hitler destinato a irradiare tanta torva notorietà. Come nacque dunque il padre di Hitler? Figlio di fuggevoli amori ancillari di un giovanottello ebreo dotato di un mediocre senso estetico o frutto di una relazione alla quale si mescola ugualmente lo scandalo se è valida l'ipotesi di questo fratello che avrebbe coperto le malefatte dell'altro?

Perchè le dettero una pensione?
 Perchè la ospitarono in casa? 
Forse per coprire uno scandalo...

La tesi della domestica e del padroncino, così piena di suggestioni e di colpi di scena di un romanzone naturalista dell'altro secolo, è la più piccante, ma rischia anche di essere la più valida. Tutto quello che si sà storicamente - una storia che si appiglia a pochi ingialliti documenti municipali e ad un registro parrocchiale vergato con la penna d'oca - è che Maria Schicklgruber  lavorò effettivamente presso i signori Frankenberg di Graz i quali per quindici anni, le versarono poi una rendita molto simile ad una delle moderne pensioni alimentari, senza altra giustificazione di quella, ufficiale, della loro generosità. Ma se si colloca la circostanza nel suo tempo, cioè nella prima metà del secolo scorso quando qualsiasi concetto di protezione sociale o di pensione era di là da venire, la cosa appare decisamente singolare. Tanto più se si aggiuge che l'ex-domestica potè beneficiare dell'abbaino di casa Frankengerg dove visse col marito, quel Johan George Hiedler che aveva una deplorevole inclinazione, si dice, per l'acquavite.
Ma a parte queste ricerche avventurose sui più specifici ascendenti di Hitler, a parte le debolezze di sua nonna e quella ramazza che rappresentò evidentemente il suo unico blasone, se si vuole considerare la cosa sotto il profilo dell'etnologia ecco ritornare il sospetto che Hitler non discendesse in linea diretta da Sigfrido.
Il cognome Hitler, infatti, nelle sue varianti di Hiedler, Huttler, Hydler e Hytler è largamente rappresentato in Austria, nella Boemia e nella Moravia, in Galizia e nella Bucovina. Lo portano persino degli ebrei e non è detto che qualche Hitler non sia finito nei forni crematori di Auschwitz.


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