martedì 14 giugno 2016
lunedì 13 giugno 2016
giovedì 28 aprile 2016
EROE PER CASO??? LA VERITA' SULL'ASCESA AL POTERE DI NICOLAE CEAUSESCU
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Questo racconto narrato dal padre di Nicolae Ceausescu, Andreuta Ceausescu
a ( L.B. ),
che in quel periodo abitava in Bulevardul Muncii N°45 Scornicesti,
dove possedeva un'azienda che produceva candele di cera.
Tutte le mattine passava di fronte alla casa di Andreuta, dove, ormai anziano, amava sedere su una panchina posta a fianco della porta d'ingresso.
L.B. quando alla sera tornava verso casa, amava condividere un bicchierino di grappa, e in quei momenti Andreuta raccontava del figlio Nicolae.
Svogliato e poco incline allo studio, frequenta forse la seconda o terza elementare, per poi abbandonare gli studi.
Definito dal padre un teppistello, è spesso dedito a piccoli furti e truffe.
Andruta stufo delle angherie del figlio si decide a mandarlo nella città di Slatina per apprendere l'arte del calzolaio. Ceausescu aveva circa dodici anni, ma dopo un anno rinuncia e torna a fare quello che faceva prima, il teppistello di paese.
Andreuta persona molto religiosa e corretta, cominciò a vergognarsi di aver generato un figlio che in paese era sulla bocca di tutti, e nessuno aveva parole buone per lui.
NICOLAE CEAUCESCU DA RAGAZZO IN UNA FOTO SEGNALETICA DEL 1936 |
Una sera, dopo che il figlio ne aveva combinata una delle sue, Andruta scoppiò di rabbia, minacciando Ceausescu che, se ne avesse combinato qualche altro guaio, lo avrebbe ammazzato di botte, e che da quel giorno in poi, non sarebbe più uscito di casa, e le diede il compito di costruire una recinzione attorno alla casa.
Ceausescu senza pensarci sopra, quella stessa notte fuggì, era il 1930 o 31 per tornare dal padre solo nel 1965, era già primo segretario del partito dei Lavoratori Romeno.
Una mattina, probabile che fosse stato il 1938 - 1939, Ceaucescu si trovava alla stazione di Bucarest, aveva bisogno di racimolare qualche soldo, vide un giovane con una valigia che sembrava pesante, pensò che valigia pesante uguale ricco bottino, cominciò a seguirlo per poi alla prima distrazione portar via la valigia.
Ceausescu senza pensarci sopra, quella stessa notte fuggì, era il 1930 o 31 per tornare dal padre solo nel 1965, era già primo segretario del partito dei Lavoratori Romeno.
La vita di Ceausescu a Bucarest
Raccontò successivamente al padre, che giunto a Bucarest, per sopravvivere si dedicava a piccoli furti e scippi, molto spesso veniva arrestato, per scontare a volte sei, a volte un anno di carcere.
Passava molto tempo alla stazione dove in inverno riusciva a scaldarsi ed a racimolare qualche soldo.
Quando non era alla stazione, frequentava bordelli e locali malfamati di Bucarest.
ELENA PETRESCU MOGLIE DEL DITTATORE SI SPOSANO IL 23 DICEMBRE DEL 1947 Ceaucesco conosce Elena nel 1939, mentre era fuori di prigione. |
Quella valigia conteneva il suo futuro, di statista, ma lui non lo sapeva ancora.
Andruta Ceausescu con la moglie e il figlio Nicolae, Andruta uomo di forte radicalizzazione contadina, amava la terra e la grappa. Foto archivio Nazionale di Romania. |
domenica 3 aprile 2016
DARK MATTER
giovedì 10 marzo 2016
SS UN ESERCITO TOSSICO-DIPENDENTE
NELLA TEORIA CHE L'ESERCITO TEDESCO ERA SOTTO EFFETTO DI STUPEFACENTI.
PERSE LA GUERRA PERCHE' IN CRISI D'ASTINENZA |
Droghe per rendere i soldati più cattivi e coraggiosi, fino a non rendersi conto che, '' durante la campagna di Russia, '' a loro stessi, si staccavano i piedi dal gelo, ma proseguivano nella marcia.
da aggiornare.
martedì 8 marzo 2016
S'E' ALZATO DA TERRA
NON C'E' DUBBIO QUEL MATTO DI WRIGHT
S'è alzato da terra...
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DICIASSETTE dicembre 1903: la data fausta nella storia dell'aviazione.
In piedi su di una spiaggia degli Stati Uniti, nella Carolaina del Nord, vicino a Kttj Hayk, due uomini aspettano. Scrutando con inquietudine il cielo livido; guardando le onde dell'oceano plumbeo che vengono, l'una dopo l'altra, ad infrangersi sulla sabbia.
I due, la su quella spiaggia il 17 dicembre sono fratelli: Wilbur e Orville Wright, artigiani, semplici fabbricanti di biciclette a Dauton.
Mani in tasca e guardano... Il cielo è basta, il freddo pungente non era altro che semplice inconveniente.
Pesanti nuvole si trascinavano, gabbiani in lontananza, gridano rauchi, un freddo vento di tramontana fa stringer le spalle di pochissimi presenti.
Non molti per l'evento che cambierà la storia dell'intera umanità, cinque in tutto, non di più.
Sono quelli che rispondendo ai fratelli, sono venuti. Il paese è poco abitato, poco distante sulla spiaggia si eleva un edificio, la stazione di salvataggio; tre dei suoi impiegati figurano fra i cinque spettatori. Il resto della popolazione non si è degnato di scomodarsi.
Fra questi cinque curiosi uno, impiegato della stazione di salvataggio, avrà il compito di manovrare l'apparecchio fotografico, che immortalerà la storia. L'apparecchio è fermo sul tre piedi, l'obbiettivo volto verso la giusta direzione. Orville ha spigato all'uomo:- Guardate attentamente. Quando la macchina arriverà laggiù, al termine della rotaia di legno, e lascerà il suolo, allora, ma allora soltanto, premete la pompetta di gomma. Capito?:-
Le porte dell'hangar dalle tavole disgiunte, dove i fratelli hanno lavorato segretamente per diversi anni si sono aperte. L'aereo appare. Grandi ali bianche in contrasto con il cielo grigio, 12,35 metri, unite tra loro da diciotto pali verticali, non ha ruote per avanzare deve scivolare su di un telaio appoggiato su dei binari di legno appoggiati al suolo. La resistenza sarà grande ma la potenza motopropulsore riuscirà a vincerla.
I fratelli dispongono di un motore a scoppio, la meraviglia che permetterà all'uomo di spezzare le sue catene, che muove anche le prime automobili. Uno dei grandi meriti dei fratelli sarà quello di alleggerirlo a tal punto da farne il primo motore d'aviazione. Il gruppo motopropulsore del 17 dicembre è composto da quarto cilindri in fila, sviluppa una forza di 12 cavalli per un peso di 110 chili. Un tale risultato per quei tempi, per i motori a benzina, segna un magnifico progresso. Sarà lui il grande vincitore del giorno.
Le porte dell'hangar aperte; l'apparecchio è stato tirato fuori.
Tutto pronto, seguendo la legge comune spalle rialzate, cappelli calcati sulla testa, chiappe strette, mani in tasca, i cinque spettatori guardano con scetticismo questa grande impalcatura di tela e legno così stranamente legata (da corde di pianoforte) come dicono i due fratelli, e portate nella parte posteriore, dove vanno a comandare un rettangolo verticale, che può muoversi da destra verso sinistra sulle sue cerniere (il timone di direzione) e avanti, un trapezio o più esattamente due trapezi mobili su di un asse orizzontale (lo stabilizzatore).
I cinque spettatori che il destino ha scelto tra oltre un miliardo di uomini, per costituire la giuria del processo più formidabile che l'uomo abbia mai intentato alla natura, si mostrano assai poco degni di un simile onore.
Non capiscono, fa freddo e hanno premura di andare via.
Finalmente il motore è messo in moto, il fratello più piccolo quello con i baffi, è salito a bordo, e per adoperare una frase più adatta alla circostanza, si è coricato ventre a terra sul piano inferiore, posizione prevista per il pilotaggio della macchina.
Lo scoppiettio del quattro cilindri fà armare di pazienza i cinque spettatori, o membri della giuria.
Le due eliche cominciano a girare, sono due eliche a propulsione e girano in senso inverso l'una dall'altra.
I due, la su quella spiaggia il 17 dicembre sono fratelli: Wilbur e Orville Wright, artigiani, semplici fabbricanti di biciclette a Dauton.
Mani in tasca e guardano... Il cielo è basta, il freddo pungente non era altro che semplice inconveniente.
Pesanti nuvole si trascinavano, gabbiani in lontananza, gridano rauchi, un freddo vento di tramontana fa stringer le spalle di pochissimi presenti.
Il francese Henry Farman, qui ritratto con un compagno in atto di spiccare il volo, fu uno dei pionieri dell'aereo nautica. In seguito si dette alla costruzione di aerei. |
Sono quelli che rispondendo ai fratelli, sono venuti. Il paese è poco abitato, poco distante sulla spiaggia si eleva un edificio, la stazione di salvataggio; tre dei suoi impiegati figurano fra i cinque spettatori. Il resto della popolazione non si è degnato di scomodarsi.
Un fotografo improvvisato
Fra questi cinque curiosi uno, impiegato della stazione di salvataggio, avrà il compito di manovrare l'apparecchio fotografico, che immortalerà la storia. L'apparecchio è fermo sul tre piedi, l'obbiettivo volto verso la giusta direzione. Orville ha spigato all'uomo:- Guardate attentamente. Quando la macchina arriverà laggiù, al termine della rotaia di legno, e lascerà il suolo, allora, ma allora soltanto, premete la pompetta di gomma. Capito?:-
Il francese Delagrange a bordo del suo '' Voisin '' nel luglio del 1908. Pochi spettatori assistono al volo. |
Orville Wright |
I fratelli dispongono di un motore a scoppio, la meraviglia che permetterà all'uomo di spezzare le sue catene, che muove anche le prime automobili. Uno dei grandi meriti dei fratelli sarà quello di alleggerirlo a tal punto da farne il primo motore d'aviazione. Il gruppo motopropulsore del 17 dicembre è composto da quarto cilindri in fila, sviluppa una forza di 12 cavalli per un peso di 110 chili. Un tale risultato per quei tempi, per i motori a benzina, segna un magnifico progresso. Sarà lui il grande vincitore del giorno.
Le porte dell'hangar aperte; l'apparecchio è stato tirato fuori.
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Wilbur Wright |
Tutto pronto, seguendo la legge comune spalle rialzate, cappelli calcati sulla testa, chiappe strette, mani in tasca, i cinque spettatori guardano con scetticismo questa grande impalcatura di tela e legno così stranamente legata (da corde di pianoforte) come dicono i due fratelli, e portate nella parte posteriore, dove vanno a comandare un rettangolo verticale, che può muoversi da destra verso sinistra sulle sue cerniere (il timone di direzione) e avanti, un trapezio o più esattamente due trapezi mobili su di un asse orizzontale (lo stabilizzatore).
I cinque spettatori che il destino ha scelto tra oltre un miliardo di uomini, per costituire la giuria del processo più formidabile che l'uomo abbia mai intentato alla natura, si mostrano assai poco degni di un simile onore.
Non capiscono, fa freddo e hanno premura di andare via.
Finalmente il motore è messo in moto, il fratello più piccolo quello con i baffi, è salito a bordo, e per adoperare una frase più adatta alla circostanza, si è coricato ventre a terra sul piano inferiore, posizione prevista per il pilotaggio della macchina.
Lo scoppiettio del quattro cilindri fà armare di pazienza i cinque spettatori, o membri della giuria.
Le due eliche cominciano a girare, sono due eliche a propulsione e girano in senso inverso l'una dall'altra.
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L'apparecchio è stato tirato fuori a braccia d'uomo e il suo telaio messo sui binari di legno. E' pronto per la partenza?
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Pronti, liberate il filo!...
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Pronti, liberate il filo!...
Orville lascia riscaldare per alcuni momenti il motore, poi ''liberate il filo che trattiene la macchina alla strada''.
Questa frase che si trova nei rapporti dei fratelli Wright, merita che ci soffermiamo perchè ha qualche cosa di commovente, di poetico di candido, di magnificamente emozionante. Ci fu un tempo nel quale, per non partire, i primi piloti si legavano alla terra con un filo, per prendere il volo, mollavano il filo.
In verità è tutto un mondo antichissimo, un mondo perduto che rinasce in questa frase disseccata come un fiore prezioso fra le pagine di un libro. - Liberate il filo che trattiene la macchina alla strada...-
Dunque il miracolo stà per compiersi, il mercoledì del 17 dicembre del 1903.
La macchina è in marcia...avanza; i pattini scivolano sulla rotaia di legno; ma poichè l'apparecchio da un equilibrio instabile su quell'unica rotaia e minaccia ad ogni istante di capovolgersi, Wilbur corre a fianco dell'apparecchio mantenendolo diritto per la punta dell'ala destra, rettificando la posizione.
Così vengono ottemperati 14 metri e la macchina essendo riuscita, grazie alla sua velocità, ad alleggerirsi contro il vento, si solleva, lascia il binario e continua avanti diritto. L'impiegato della stazione di salvataggio, incaricato di prendere la fotografia, conserva il suo sangue freddo e preme la pera di gomma. Il negativo è fatto.
Vi si vede e vi si vedrà sempre, per l'eternità, l'aereoplano in aria, a 60 centimetri da terra, Orville ai comandi, sdraiato sul piano inferiore, e a destra, Wilbur, col suo mento volitivo, il profilo puntuto, mentre corre nell'istante in cui ha mollato l'ala della macchina.
Orville, ancora inesperto, si sforza di mantenere l'aereoplano in linea di volo agendo sullo stabilizzatore, cosa che ha un effetto da montagna russa, molto disordinato, andando ad rasentare
fino a più di tre metri da terra.
Questa frase che si trova nei rapporti dei fratelli Wright, merita che ci soffermiamo perchè ha qualche cosa di commovente, di poetico di candido, di magnificamente emozionante. Ci fu un tempo nel quale, per non partire, i primi piloti si legavano alla terra con un filo, per prendere il volo, mollavano il filo.
In verità è tutto un mondo antichissimo, un mondo perduto che rinasce in questa frase disseccata come un fiore prezioso fra le pagine di un libro. - Liberate il filo che trattiene la macchina alla strada...-
Dunque il miracolo stà per compiersi, il mercoledì del 17 dicembre del 1903.
17 dicembre 1903 |
Così vengono ottemperati 14 metri e la macchina essendo riuscita, grazie alla sua velocità, ad alleggerirsi contro il vento, si solleva, lascia il binario e continua avanti diritto. L'impiegato della stazione di salvataggio, incaricato di prendere la fotografia, conserva il suo sangue freddo e preme la pera di gomma. Il negativo è fatto.
Vi si vede e vi si vedrà sempre, per l'eternità, l'aereoplano in aria, a 60 centimetri da terra, Orville ai comandi, sdraiato sul piano inferiore, e a destra, Wilbur, col suo mento volitivo, il profilo puntuto, mentre corre nell'istante in cui ha mollato l'ala della macchina.
Milton Wright, padre di Wilbur e Orville. |
Susan Catharine Wright, la mamma |
fino a più di tre metri da terra.
Una prova definitiva
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Dopo aver percorso 40 metri, l'aereo ritocca terra con forza, ma seneza rompersi.
Quaranta metri di percorso a tre metri di altezza! ove sono i voli di Clemente Ander del 9 ottobre 1890 ad Armainvilles, e del 14 ottobre 1897 a Santory?
Questa volta il problema è ben risolto; nessuno ptrà più negarlo.
la storia del volo
da aggiornare
IL VOTO ALLE DONNE
GIOVANNI GIOLITTI |
Si discuteva la legge per il suffragio universale, e il deputato Mirabelli aveva presentato un emendamento per estendere il voto alle donne. Giolitti si alzò, e brusco e accigliato, fece intendere che egli era contrario a quello che chiamava '' un salto nel buio ''. Avvenne la votazione per appello nominale, e la Camera, ligia a Giolitti, non voleva nè opporsi a un emendamento che sarebbe giusto e conveniente, nè far dispiacere al capo del Governo. Perciò avvenne che quasi tutti i deputati della maggioranza se ne andarono senza votare, e l'emendamento fu così approvato con soli quaranta voti. Proclamando l'esito della valutazione, l'on.Castelli si avvicinò a Giolitti e gli disse:-Eccellenza, ella ha voluto lasciare a ben pochi uomini la riconoscenza di tutte le donne italiane!-
E Giolitti sorridendo:- l'ho fatto apposta per indebolirvi.-
lunedì 7 marzo 2016
ANEDDOTI
La testa di Maria Antonietta
Maria Antonietta |
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Maria Antonietta è stata condannata a morte.
Scortata dalla guardia si avvia alla sua triste prigionia per non uscirne più, se non per andare al patibolo.
Camminando con tanta fretta, che dimentica di curvarsi alla porticina di uscita e urta duramente con la fronte contro l'architrave.
Gli accompagnatori le si accostano, chiedendole se si era fatta male.
- No, no - rispose tranquilla - più niente ormai più farmi male.
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La canzone di Elisabetta
Quando la famiglia reale fu prigioniera al Tempio, un giorno la principessa Elisabetta si mise a cantare.Maria Antonietta la rimproverò:
- vi pare che sia il caso di cantare nella circostanza in cui siamo?
E la principessa Elisabetta:
- Tutto dipende dall'aria sul quale si canta la canzone!
sabato 5 marzo 2016
12 AGOSTO 1923 l'Austriaco Adolfo Hitler
LA REPUBBLICA TEDESCA IN PERICOLO
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Adolfo Hitler, nel 1929 sarà accusato di prendere soldi dal partito Fascista Italiani |
- Giornali sospesi - Banche chiuse - Scioperi a catena -
20 morti e 350 feriti solo ad Aquisgrana.
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La repubblica è minata da più parti: dei nemici interni, i fascisti tedeschi, i quali se solo avessero più armi e più mezzi, sarebbero già al potere; e dai nemici o pseudo amici esterni, che nulla fanno che possa accadere il peggio e per appoggiare l'azione dei governanti democratici tedeschi. Accanto ai soliti idealisti ingrossano le sempre più numerose schiere fasciste coloro che combattono per la loro carriera, per i loro privilegi, per la loro uniforme; e tutti cercano gli strumenti d'azione criminosi tra i giovani traviati dalla guerra. E purtroppo il governo centrale poco ho nulla ha fatto e va facendo per stroncare il piccolo fascista fin dai suoi inizi; tutto teso com'è a guardarsi dai pericoli della sinistra. Covo della reazione è sempre la Baviera, dove gli aderenti al partito nazionalsocialista, guidato dall'austriaco Adolfo Hitler, sono già in numero imponente.
E intanto il marco agonizza, i prezzi dei generi di prima necessità aumentano d'ora in ora con un crescendo impressionante, la miseria si fa più acuta.
S'affaccia ormai, il terribile, anche lo spettro della fame.
In una simile situazione è logico che lo stato d'animo della popolazione sfoci molto spesso in una reazione violenta ed incontrollata. In questi ultimi giorni è stato motivo di agitazione un po' dovunque scioperi degli operai degli stabilimenti di carte-valori, che ha causato una grave mancanza di danaro.
Numerose fabbriche imprese commerciali non sono state in grado di pagare i dipendenti con denaro corrente; talvolta si ricorre a una specie di buoni sconto altri casi non si è provveduto a far nulla; di qui nuove ondate di scioperi, di movimenti di piazza, assai gravi specialmente ad Aquisgrana ed a Berlino. Nella prima città la polizia ha caricato la folla scesa in piazza a dimostrare; s'è svolta una vera e propria battaglia, violenta e senza esclusioni di colpi. Numerosi agenti sono stati feriti e la popolazione civile ha, come al solito i danni maggiori. I feriti annunciati ufficialmente sono 350; ma si sa per certo che di essi più d'una ventina sono morti poche ore dopo il ricovero in ospedale. E per molti altri i medici si riservano la prognosi.
Tutta la Germania è una grande fornace ardente; per salvarsi, essa ha bisogno di un completo mutamento dei suoi organi statali.
Berlino, 12 agosto 1923. Da alcuni mesi a questa parte la situazione interna della Germania si va aggravando in maniera allarmante.
Benito Mussolini, fondatore del partito fascista. Nel novembre del 1926 scampa ad un attentato |
E intanto il marco agonizza, i prezzi dei generi di prima necessità aumentano d'ora in ora con un crescendo impressionante, la miseria si fa più acuta.
S'affaccia ormai, il terribile, anche lo spettro della fame.
In una simile situazione è logico che lo stato d'animo della popolazione sfoci molto spesso in una reazione violenta ed incontrollata. In questi ultimi giorni è stato motivo di agitazione un po' dovunque scioperi degli operai degli stabilimenti di carte-valori, che ha causato una grave mancanza di danaro.
VISITA DI CARLO MAGNO AD AQUISGRANA |
VEDUTA DI AQUISGRANA (NEL 1647 ) |
Tutta la Germania è una grande fornace ardente; per salvarsi, essa ha bisogno di un completo mutamento dei suoi organi statali.
AGGIORNATO AL 6 / 03 / MARZO
DAL 988 DC AL 1066 DC
DONNA AVVISATA MEZZA SALVATA
I capelli
***
Gli uomini prefericono le bionde. Ma sposano le brune
Acconciature fine 800 primi 900 |
Ecco come. Fate bollire l'acqua; infondeteci dentro fiori secchi di camomilla e ne fate un infuso, dentro cui lavate, a più riprese, i capelli, che a un certo punto prenderanno un bel colore biondo dorato. Sarete più seducente. E adesso alcuni consigli tratti da un frammento di una lettera che il nobile giapponese Abutsumi mandò a sua figlia, dama di corte.
Acconciatura rinascimentale. Beatrice d'Estei |
Acconciatura rinascimentale |
venerdì 4 marzo 2016
ANEDDOTI- SAVONAROLA
Fra Girolamo non perdona
GIROLAMO SAVONAROLA (FRA BARTOLOMEO,1498) MUSEO DI SAN MARCO |
Quando Lorenzo dè Medici fu sul letto di morte, si ricordò di frà Girolamo Savonarola
e della sua rituale morale e non volle altro confessore che lui. Entrato nella stanza di Lorenzo, questi gli disse:- Padre, vorrei confessarmi, ma vi sono tre peccati che mi tirano indietro e mi pongono in disperazione. E sono: il sacco di Volterra, il mal tolto al Monte dei Fanciulli, e il caso dei Pazzi nel quale molti innocenti perirono.
Il frate lo confortò, dicendogli che gli avrebbe dato l'assoluzione anche di questi terribili peccati, purchè Lorenzo gli promettese di fare tre cose.
-La prima è la fede in Dio.
-Questa c'è, grande-rispose Lorenzo..
-La seconda è che restituite oggi ogni cosa maltolta.
Lorenzo stette un pò li e disse: anche questo prometto che sia fatto.
- La terza,- riprese il frate -è di restiure la libertà a Firenze.
LORENZO DE MEDICI |
PIERO DE MEDICI PADRE DI LORENZO |
giovedì 3 marzo 2016
754 dopo Cristo
Pipino figlio di Carlomagno divenne realmente Re dei Franchi
CARLOMAGNO CON IL FIGLIO PIPINO |
Parigi 754 d.c
Il Papa Stefano II, venuto in Francia, ha unto il re del Sacro olio insieme con i figlio Carlo e Carlomanno.
Il Papa Stefano II ha incoronato Pipino: l'ha unto del sacro olio, così come i suoi due figli, Carlo e Carlomanno, e ha lanciato scomuniche contro chiunque eleggesse in seguito un re d'altra famiglia. Il Papa è venuto in Francia espressamente per procedere a questa consacrazione e per dare così una sanzione ufficiale alla proclamazione dell'assemblea, riunita da Pipino a Soissons nel 772, che lo designerà re al posto di Childerico III, pallido discendente di Meroveo. Pipino aveva già avuto l'appoggio del Papa Zaccaria predecessore di StefanoII, e, tre anni prima era già stato incoronato da Bonifacio, Arcivescovo di Magonza.
I dintorni di Ravenna apparterrano a San Pietro
La città di Ravenna, le terre e i villaggi vicini sono stati concessi al Papa da Pipino, re dei Franchi. Questi territori costituiranno per lungo tempo l'Esarcato di Ravemma, proprietà dell'Impero d'Oriente e sede del rappresentante di Costantinopoli, ma nel 751, Ravennna era stata occupata dai Longobardi. Mettendo mano a un'impero che suo padre Carlo Martello si era rifiutato di prendere, Pipino si intromise nel conflitto tra i Longobardi ed il Papa, in favore di quest'ultimo.
Staua di
Carlo Martello
Galleria delle statue Versille
Carlo Martello
Galleria delle statue Versille
Ravenna
palazzo di
Teodorico
palazzo di
Teodorico
ANEDOTTI E VERITA'
NAPOLEONE BUONAPARTE |
Il figlio di Napoleone
DUCA DI REICHSTADT DIPINTO DI LEOPOLD BUCHER 1832 |
Un giorno, una persona della Corte di Vienna molto affezionata al duca di Reichstadt, non vedendo il principe nel salotto, si mise a cercarlo. Lo trovò in una stanza, che stava guardando un piccolo ritratto di Napoleone, assorto in una grave meditazione. Il cortigiano gli parlò allora della gloria di suo padre, di cui egli un giorno sarebbe stato il degno successore. E la storia avrebbe parlato molto di loro due. Il duca con accento tristissimo rispose.
-Oh, di me la storia dirà appena:''Napoleone fu un grande uomo; egli ebbe un figlio che nacque il 20 marzo 1811 e morì...
mercoledì 2 marzo 2016
GIOCHI DEL #ELORNESO
CHI E' L'ALTRO
Vi presentiamo qui sopra quattro scenette nelle quali figurano:
la Dea Teti;
il Gran Khan Kublai;
un soldato che in gennaio ha ricevuto la paga solo per 30 giorni;
Santippe.
Sapete riconoscere i personaggi accanto ad ognuno di loro?
AD OGNI BATTAGLIA IL SUO PROTAGONISTA
Vi elenchiamo qui di seguito una serie di dodici battaglie celebri e di dodici personaggi famosi.
Sapreste abbinare gli uni alle altre convenientemente?
AQUAE SEXTIA - GARIBALDI
BEZZECA - OTTAVIANO
RAVENNA - GALLIANO
MACALE' - TOGO
PORTO ARTHUR - VITT.EMANUELE II
CHERONEA - BARATIERI
ANZIO - MAC MAHON
PORTA PIA - CAIO MARIO
SALAMINA - RAFFAELE CADORNA
MAGENTA - TEMISTOCLE
ADUA - FILIPPO IL MACEDONE
SAN MARTINO - GASTONE DI FOIX
martedì 1 marzo 2016
ALFREDO KRUPP L'UOMO CANNONE
ALFREDO KRUPP |
ESSEN, LA PICCOLA CASA CULLA DELLA FAMIGLIA |
aggiornato al 4 marzo 2016
E' la storia del fondatore della piu' celebre acciaieria del mondo, quell'Alfredo Krupp che, cominciando dalla piccola fonderia paterna di Essen, creò la base della potenza militare germanica in più di centocinquanta anni di storia.
L'8 OTTOBRE 1826 moriva Federico Krupp, marito di Barbara e padre di Alfredo; moriva ancora giovave, a trentanove anni, completamente rovinato. Era stato un tipo assai strano. Provvisto di una prima fabbrica, avuta in gestione dalla nonna, vi aveva fatto subito dei cattivi affari; e l'anziana signora, visto a tempo l'abisso, aveva rotto il contratto, e si era ripresa la sua officina che più tardi doveva rivendere con buoni profitti. Federico, trascurando questo primo segno del destino, fondò nel 1811, una fonderia a Essen, una contrada della Westfalia allora completamente sconosciuta. Voleva fare concorrenza alle acciaierie Inglesi, e l'ora sembrava favorevole; perchè il grande imperatore aveva chiuso l'intero continente all'Inghilterra. Federico, al riparo dietro questo catenaccio aveva d'altronde, un atout eccezionale: in quei tempi il segreto industriale era alla mercè del primo predatore: ed egli si era appropriato dei segreti dell'inventore inglese Benjamin Huntsman. Ma sfortunatamente per lui, a datare dal 1814 i ponti tedeschi e olandesi si aprirono all'Inghilterra: e l'acciaio inglese entrò in franchigia. Per i fonditori tedeschi fu un dramma.
Federico Krupp prese dei soci stranieri, venuti non si sa da dove, che pretendevano di saper produrre il miglior acciaio del mondo: ed invece non sapevano nulla del mestiere. Questi buffoni si facevano mantenere da lui, e gli giocarono mille tiri ai quali, si dice, accortosi di tutto, egli finì col metterli alla porta. Federico fabbricava allora delle biette per coniare monete, e poichè erano eccellenti, immaginò di poterne fare per tutta l'Europa e costruì di conseguenza delle officine, facendo dei debiti che alla fine lo soverchiarono. Il giovane cercò allora d'imitare la firma di suo padre, e per poco non finì in prigione. Quando morì, Barbara sua moglie ereditò una fonderia senza clienti, assalita dai debiti, senza un soldo e per giunta con alle sottane quattro figli, dei quali il primo genito, Alfredo, aveva appena quattordici anni. Qui ha inizio la grande ascesa e la grande storia della famiglia Krupp.
UN OBICE KRUPP |
*
Barbara era una donna in gamba.
Bazzicando, con alcuni soci di suo marito, si era iniziata agli affari; prese la direzione dell'azienda, mentre il giovane Alfredo, lavoratore e coraggioso, decideva di lasciare gli studi per aiutarla. Più tardi doveva dire:''l'aula dove ho fatto i miei studi è stato il mio forno di fusione, e la mia cattedra è stata l'incudine''.
Cosa curiosa: quest'uomo, che più tardi sarà il padrone della ferriera più potente della Germania, e il cui nome sarà conosciuto nel mondo intero, lavorerà gratuitamente nella fonderia di Essan, in qualità di uomo d'affari di sua madre, per ben ventidue anni. Per tutto quel tempo fu mantenuto da lei e, senza salario, senza divertimenti, senza vacanze, si accanì, con un perfetto disinteresse, più che a ingrandire l'officina, a produrre un acciaio di altissima qualità. Le difficoltà erano immense. Per esempio, d'estate mancava spesso l'acqua, e allora bisognava trascinare penosamente i pezzi, per temperarli, fino alla fucina di Gutehoffnung che un tempo era stata di suo padre, e che era passata in altre mani.
continua...
lunedì 29 febbraio 2016
MILANO: 20 OTTOBRE 1944
AGGIORNATO AL 1 MARZO 2016
DOPO I BOMBARDAMENTI DEL 43, MILANO NON AVEVA PIU' SUBITO MASSICCIE INCURSIONI AEREE |
FOTOGRAFIA UN ANNO DOPO IL BOMBARDAMENTO |
STRUTTURE INTERNE DELLA SCUOLA DI GORLA |
PIETRO BADOGLIO L'8 SETTEMBRE DEL 1943 FIRMERA' L'ARMISTIZIO |
Milano aveva avuto tempo di mascherare, se non di sanare, le orrende ferite inferte dai bombardamenti a tappeto operati dalla RAF, l'aviazione da guerra inglese, tra il 7 e il 16 agosto.
La città, colpita nel suo centro vitale, nei monumenti, nei palazzi insigni, nelle vie di comunicazione, si era ammirevolmente ripresa in pochi mesi nonostante il mare di macerie che la soffocavano in ogni angolo di strada. La popolazione si era presto assuefatta a non considerare più seriamente la possibilità di essere investita dagli uragani di fuoco che venivano dal cielo.
CONTINUA....
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Palazzo Ducale di Mantova, sala degli specchi Seconda parte Beatrice ed Isabella d'Este Grandi casati Italiani del 1499 BEA...